Ponte sul torrente Vajont

Longarone (BL)
1956

progettista: ingegnere Carlo Pradella
impresa: SACAIM- Venezia
committente: SADE - Venezia

 

La costruzione della diga del Vajont, nel punto in cui era situato il ponte di legno chiamato “Colomber” aveva richiesto una serie di opere complementari per l’accesso al cantiere. Tra queste, fondamentale era stata la realizzazione dell’attraversamento carrabile della gola che, mettendo in comunicazione le gallerie già costruite dalla SADE nel versante nord con la mulattiera esistente sul versante sud, permetteva l’accesso carrabile alla centrale prevista in caverna a fianco della diga.
La società committente, individuato il punto di passaggio, aveva incaricato la SACAIM di progettare e costruire un ponte, eseguito in pochissimi mesi nel 1956 e subito denominato “nuovo Colomber”.
Lo schema strutturale dell’opera era quello di un ponte ad arco-trave a via superiore costituito da due archi abbinati, con cerniere alle imposte e da un impalcato sorretto da pilastrini tondi del diametro di 40 cm poggianti sugli stessi archi. Questi, in corrispondenza dei pilastri, erano collegati tra loro da traverse.Il manufatto, previsto per una pendenza costante del 2,5%, aveva una luce netta di 55,20 m tra gli assi delle cerniere e una larghezza utile dell’impalcato di 6,50 m, mentre la freccia, misurata tra l’asse dell’arco in chiave e la corda era di 10,50 m. L’impalcato era costituito da piastre di 5 x 4,90 m, dello spessore di 18 cm e da travi longitudinali e trasversali che si autoscaricavano direttamente sui pilastri.
La fondazione in calcestruzzo armato a plinti separati scaricava sulla roccia le pressioni trasmesse dalle cerniere.
Considerate le condizioni impervie del sito, la realizzazione delle costolature ad arco del ponte non si era svolta, come di consuetudine, avanzando con i getti dalle sponde verso la chiave, ma costruendo verticalmente, entro impalcature ancorate alla roccia, i due semiarchi portanti sulle due opposte pareti della vertiginosa gola del torrente, a 115 m dal fondovalle
Le due semiarcate erano state abbassate a mezzo di argani e cavi mediante rotazione delle stesse sulle cerniere in acciaio appositamente studiate fino alla posizione prevista nel progetto.
Questa modalità costruttiva aveva reso necessario il controllo del comportamento statico durante le diverse fasi di costruzione delle due semiarcate.
Quest’ultime infatti dovevano resistere ai momenti flettenti che si determinavano nelle varie posizioni assunte dalle stesse, da quella verticale a quella finale. Era stata così utilizzata, mediante la messa in tensione di cavi ad alta resistenza, la tecnica della precompressione temporanea che consentiva la graduale modifica del comportamento statico delle arcate durante la manovra di varo per contrastare tali momenti flettenti.
Una tecnica simile era stata adottata negli stessi anni da Riccardo Morandi nei ponti dello Storm River in Sud Africa e sul lago di Lussia a Vagli (1953-1954)
Al termine della manovra di varo, avvenuta il 10 settembre 1956, era stato gettato in chiave un blocco di fissaggio in cemento alluminoso di 30 x 30 x 18 cm che doveva sopportare la compressione corrispondente alla spinta prodotta dal peso degli archi e delle traverse in attesa della maturazione del getto definitivo. Il blocco di fissaggio doveva impedire oscillazioni ai semiarchi fino alla definitiva saldatura degli stessi.
Il sovraccarico previsto per i calcoli e le verifiche strutturali era composto da due file di autocarri da 12 t o da due rulli compressori da 18 t.
Il collaudo veniva eseguito nel novembre del 1956.
La sera del 9 ottobre 1963 la potenza della massa d’acqua espulsa dall’invaso a seguito della frana del monte Toc, ha cambiato l’orografica della gola del Vajont. Del ponte non è rimasta alcuna traccia.
La sua originale collocazione si individua solamente dal foro della galleria d’uscita sul versante nord della valle.

DATI TECNICI
schema statico: ponte ad arco e via superiore in c.a. realizzato mediante rotazione delle semiarcate su cerniere solidali alle fondazioni
luce netta: 55,20 m tra gli assi delle cerniere
larghezza impalcato: 6,50 m
spessore soletta: 18 cm
altezza dal fondovalle: 115 m